5 Agosto
Ore 6.30. San Casciano
Sveglia di buon mattino e come ogni persona normale mi stiro le membra, con particolare attenzione alle gambe che
lascio alla fine e massaggio quasi supplichevole. Tutto ok, le gambe non hanno subito danni particolari, con un pò di stretching
potrò partire. La preoccupazione di non dosare in maniera corretta gli sforzi ruba spazio all'entusiasmo del gesto, mi illudo poi
che due cornetti alla crema e un trancio di torta alla frutta come colazione saranno il trampolino di lancio per una nuova
tappa.
E che tappa! Oggi si pedala sempre, non potrò permettermi le pause di ieri e dalle sensazioni di oggi potrò avere le prime risposte
su questo viaggio. La condizione fisica non dovrebbe darmi preoccupazioni per via della continua preparazione effettuata, mi preoccupa
un pò il mio stato mentale, mi chiedo infatti se la mente reggerà alla fatica.
Su pedaliamo.
Ore 8. Partenza
La piccola variazione al percorso prestabilito mi porta a S.Pancrazio e poi a Tavarnelle e così via lungo la campagna fiorentina;
mi godo la vista assolata dei vigneti del Chianti.
Lungo la strada incontro Carlo, da come ne parlo sembra quasi che io lo conosca da tempo, invece è un cicloturista che incontro per la prima volta.
Carlo però non era un semplice ciclista, lui si diceva anche vagabondo e artista di strada. La sua bii era caricata oltre ogni immaginazione e nonostante
le apparenze ogni oggetto che trasportava accuratamente avvolto in saccetti neri, aveva la sua nobile importanza. Vi lascio immaginare il mio
stupore quando da uno di questi sacchetti ha cacciato la custodia di un violino che ha poi suonato per me.
Che musica
Lo saluto con l'affetto che si prova per un nonno.
Ore 12. Siena
La via Cassia mi accompagna fino nel centro di Siena. in Piazza del Campo mi godo un pò di sole (questa volta da fermo) tolgo le scarpe
di cui inizio a sentire i primi fastidi.
La gente mi guarda come un marziano, ognuno ha un espressione di meraviglia nel vedere un giovane con la bici così carica. Io sono orgoglioso
sono contento di essere al centro dell'attenzione per questo motivo, chissà cosa staranno pensando: "Dove va, da dove viene...."
Io non ho però molto tempo per nuvoleggiare, devo andare avanti. Mi faccio indicare la strada per riprendere la Cassia e chiaramente non può che essere
in direzione di Porta Romana (banale se si pensa che sto andando a Roma).
Sono di nuovo immerso nei vigneti, questa volta senesi.
La vite lascia il posto a grandi distese di campi coltivati a frumento, la terra è più chiara e il sole batte più forte. Le condizioni migliori per me.
Prossima meta: S.Quirico d'Orcia posta su un Gran Premio della Montagna GPM (chiaramente di bassa categoria) posto a 400 m d'altezza,
i dolori ai piedi invece sono qui con me e le gambe iniziano a farmi male. Non devo preoccuparmi scatto delle foto e colgo l'occasione per riposare
oltre ai piedi anche il sedere che inizia anche lui a farmi male.
Dopo lunghe salite su stradoni larghi e dritti arrivo al GPM.
Ore 14. S.Quirico d'Orcia
Ho scelto davvero un ottimo posto per fare la pausa di mezza-tappa. Si tratta di uno dei tanti paesini delle colline senesi che da vecchi borghi
medioevali sono stati rivalutati a centri per turismo campestre. I paesini che si trovano lungo la via cassia all'altezza del Monte Amiata sono
famosi poichè frequentati oltre che dai consoli romani anche dai Papi che ne apprezzavano in primo luogo la qualità degli olii e del vino.
Oggi questi borghi sono stati rimessi a nuovo e sono parte di itinerari turistico-culturali molto interessanti.
Si riparte verso Bolsena, sono al km 184 e devo arrivare al 111 della strada del Console romano Cassio, ma ai primi giri di contachilometri.
la bici inizia a ballarmi sotto la sella, soprattutto in discesa e questo mi ditrae dai vari dolori che sentivo in diverse parti.
intanto il panorama è sempre stupendo le distese agricole generano degli orizzonti affascinanti che cerco di carpire con la mia macchina
fotografica. Per fortuna ho deciso di portare la mia nikon F100 che seppur pesante mi consente di controllare al massimo ogni immagine.
Su queste strade larghe, diritte e soprattutto in costante salita, passano degli auto-articolati la cui scia e benefica, quando
però li vedo in verso contrario ma faccio piccolo piccolo.
Dalla mappa non era previsto che ritornassi a salire di tanto ed ho quasi il dubbio di aver sbagliato strada, arrivo fino alla quota di 540 m
e ritrovo la galleria prevista, quindi devo aggiungere un GPM ai cinque previsti per oggi. Di nuovo in discesa e la ruota inizia a ballare sempre
di più. Da una sbirciata veloce scopro che il copertone posteriore si sta strappando.
Qui serve aiuto. Chiamo i miei colleghi che sono ancora in ufficio con la speranza di trovare un meccanico nelle vicinanze. Niente da fare
si tratta di piccoli paesi, il consiglio di rivolgermi agli agriturismi della mia collega non era male.
Intanto vado avanti con la bici che balla sempre di più, ormai la ruota è da sostituire.
Ore 19. Acquapendente
In questo piccolo paesino chiedo ad un vecchietto dove trovare una ruota nuova e mi porta in un emporio dove se volemo mi avrebbero procuratto di tutto.
Contento dell'acquisto, lego la ruota nuova ai bagagli e snocciolo gli ultimi km fino al campeggio a Bolsena.
Giungo a San Lorenzo Nuovo e dall'alto faccio la romantica conoscenza del lago di Bolsena.
Non ho molto tempo devo arrivare al campeggio prima che diventi buio e cambiare la ruota. Via giù in picchiata verso il 111° km della Cassia.
Giunto al campeggio **** stelle, cambio la ruota e mi godo il tramonto sul lago, io e la mia bici.
Cena. Bolsena
Il campeggio è abbastanza frequentato, soprattutto da giovani tedesche e dai molti autoctoni che vengono qui "per fare la spesa".
C'è un ampio ristorante-bar-negozio self service nel quale approfitto per mangiare un buon piatto di pasta, ma la qualità qui non è delle migliori;
non avranno clienti molto esigenti.
Osservo i ragazzi che ballano in una discoteca arrangiata ma molto funzionale, che bello buttarsi nella mischia ma scelgo di andare a letto, ops!
in tenda. Questa è la prima sera che ci dormo dentro, speriamo bene.
Notte.
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