7 ° Tappa - 10 agosto

Polla - S.Arcangelo (93 km)

10 Agosto
Ore 6.00. Polla
Nonostante mi sia trattenuto a cena più del normale davanti a della buonissima carne alla brace, ieri sera ho messo la sveglia alle 5. Oggi è il giorno più bello, quello dell'arrivo, del compimento del sogno e del confronto con una realtà nuova.
La tappa di oggi conterà soltanto 100 km ma c'è un muro iniziale di 600 metri. L'arrivo a casa lo prevedo per le 12, però devo partire subito. E così è.
L'emozione delle prime pedalate di questa fredda mattina genera un brivido che corre lungo la mia schiena. Sono particolarmente emozionato e si vede da quanto ci metto a concentrarmi per iniziare la salita, lungi respiri e sguardo alto verso le montagne che dovrò scalare.
Il sole illumina le vette e man mano che ascendo inizia piacevolmente a baciare anche me. Nonostante siamo a San Lorenzo le temperature non sono molto elevate. A considerare poi che questo viaggio l'ho fatto tutto sotto il sole, non vedo l'ora che picchi sul mio corpo affannato.
La salita è faticosa ma ormai pedalo per inerzia, riesco ad andare avanti spingendo sempre di più, avevo infatti letto che in viaggi come questi trovi lungo la strada una forma sempre migliore, potrei anche tornare indietro.

Ore 9. Bivio Marsico Nuovo
Sono in cima all'ultima vetta del viaggio, d'ora in poi si scende sempre e allora ne approfitto per mangiare un panino. L'esperienza vissuta ieri mi ha traumatizzato e quindi prevengo la fame.
Il panorama intorno a me l'ho visto migliaia di volte, ma questa volta mi sembra diverso. Apprezzo il paesaggio montano che incornicia la val d'agri. Una terra semplice ma con qualche contraddizione. La fiammella dei pozzi di petrolio sbuca di tanto in tanto tra gli alberi di boschi fittissimi e che colorano questa terra anche in pieno e rovente mese di agosto. Quando non vedi i pozzo noti ampi spazi sviluppati in orizzontale dove stoccano il greggio estratto. La contraddizione più forte e difficile da risolvere è che in questa zona vi è da anni un processo di creazione del Parco della Val D'Agri. Ma!
Poco più avanti mi ritrovo su viadotti dai quali osservare un invaso che è prima come piccole lingue d'acque che si insinuano fra i boschi e poi coem immenso lago. E' la diga dal Pertusillo che in questo momento richiama alla memoria tutte le avventure vissute qui da piccolo.

Ore 11.50 a pochi km da casa
Ormai ci sono quasi.
Sono a 4 km da casa, mi raggiungono alcuni miei amici che mi regalano una calorosa accoglienza, parliamo un pò del viaggio e quando è ora di ripartire per finirlo questo viaggio quasi mi scendono le lacrime. Mi devo mettere in bici per finire il sogno. Bisogna andare, terminare la mia esperienza che è stata geografica e atletica. Corpo e mente a dura prova confrontandomi con situazioni difficili, ho raccolto i frutti di un allenamento che ricorda i 30 centimentri di neve delle fredde giornate di gennaio e l'attenzione nel ricercare ogni minuto utile per allenarmi come i viaggi di ritorno da Modena.
Il corpo è stato il mezzo che ha portato come su una lettiga la mia mente curiosa, in cerca di sentimento di meraviglia di fronte a situazioni nuove.
Ho conosciuto gente di tante parti d'Italia, mi colpiva il loro modo di parlare e soprattutto la dolce sfumatura che alle volte riuscivo a cogliere nei diversi accenti di posti che erano distanti solo pochi km. Mi sono affacciato alla finestra delle loro tradizioni, ne cercavo gli inizi nel paesaggio che ognuno costruiva intorno a se, dai coltivatori di uva della toscana fino agli allevatori di bufale della campania. A proposito... Mi sa tanto che il viaggio ha avuto come motore principale l'appetito che immaginavo di avere nei vari posti da visitare. E infatti!
Magici erano poi i momenti di relax serali, quando seduto ad un tavolo il mio sguardo si perdeva come su una vetta dolomitica; questa volta oltre lo sguardo c'era un orizzonte mentale che di giorno in giorno ampliavo sempre di più.
Adesso vorrei ampliare l'orizzonte fisico che mi ritrovo davanti per allungare il viaggio e godere ancora di tutti i benefici di questo stato quasi zen. La meta sta per essere raggiunta la concentrazione è massima e li dietro la curva troverò quel cartello da tempo sognato. Dietro a quella curva c'è un pezzo della mia vita, un attimo che ho cercato e raggiunto e che mi ha regalato emozioni e stimoli, mi ha fatto soffrire tantissimo e con pari intensità anche gioire. Eccolo quel tratto di curva, sta finendo.

Il cartello: S.Arcangelo!

Un'emozione fortissima, smetto di pedalare e sento il rumore della bicicletta che fino ad ora non avevo mai notato, guardo Olympia ammicando. E quel tratto di strada d'improvviso così sfuggente come lo specchio della mia anima; la striscia d'asfalto come una pellicola impazzita che scorre e mostra le immagini del viaggio.

Per questo, la vita è bella.

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